Cose da fare
Campo della corte casa vacanza è situata a pochi metri dal tratturo regio Pescasseroli-Candela e organizza su prenotazione da maggio a settembre visite guidate ed escursioni alla scoperta del territorio.
I tratturi sono percorsi di epoca protostorica; Nel 118 a.c. Marco Terenzio Varrone li definisce calles pubblicae “pubblici sentieri” utilizzati per condurre le greggi all’ alpeggio.
Il nome “tratturo deriva” da tractoria e cioè privilegio. Questo privilegio previsto nei codici degli imperatori Teodosio e Giustiniano concedeva libero passaggio ai pastori sui suoli pubblici sentieri. I Romani compresero, per primi, l’enorme ricchezza che poteva derivare dalla pastorizia tanto è vero che il termine “pecunia” deriva da pecus cioè ‘pecora’.
Ordinamenti veri e propri, però, vennero stabiliti solo nel Medioevo, per opera di Alfonso I d’Aragona che, nel 1447, istituì la Dogana per la mena delle pecore in Puglia che ha funzionato fino al 1806. Risale all’epoca aragonese (1574) anche la prima posa in opera dei termini lapidei di confine con i privati.
I tratturi non sono una caratteristica solo italiana ma si trovano in tutta Europa, in particolare Spagna, Francia, Portogallo, Grecia, Romania, Ungheria.
Il tratturo Pescasseroli-Candela nasce come via militare di servizio per le legioni romane da Brindisi a Roma, via Isernia – Via consolare Minucia, dal nome del console che ne ha definito il tracciato, vissuto intorno al 300 a.C. – e diviene, poi, percorso della transumanza dai Monti dell’Abruzzo al Tavoliere delle Puglie e ritorno.
E’ una grande strada verde, con i tratturelli come svincoli per i centri urbani limitrofi; è lungo, complessivamente, 211 chilometri e largo 55,55 metri (30 passi napoletani; un passo = 185,2 cm).
Il sentiero, che parte dal comune di Pescasseroli, nel Parco Nazionale d’Abruzzo e raggiunge il Tavoliere delle Puglie, nel comune di Candela, alterna vallate e altopiani.
Il tracciato è delimitato da 1.546 termini lapidei di confine con i privati (numerati progressivamente a partire da Pescasseroli, con i numeri dispari a sinistra e i pari a destra) e, a tratti, da muretti a secco e siepi.
Non e’ coltivato da millenni e perciò ospita una flora particolare, dalle orchidee selvatiche ai funghi “cardarelli”, dalla “berretta di prete” – i cui frutti venivano usati dai pastori contro le pulci- alla rosa canina, dalle erbe aromatiche ai giunchi, utilizzati per realizzare le fascere per formaggio e ricotta.
Il regio tratturo Pescasseroli-Candela attraversa 4 Regioni (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia), 6 Province (L’Aquila, Isernia, Campobasso, Benevento, Avellino, Foggia) e 39 Comuni.
Lungo il sentiero sono presenti
l’ area archeologica di Isernia e museo Homo Aeserniensis
l’area archeologica di Altilia, città sannitica, poi romana;
l’area archeologica di Bebio, antica capitale dei Liguri Apuani, deportati nel Sannio dai Romani, in numero di 49.000, nel 181 a.C.
Gli scambi di prodotti tra i pastori transumanti e i contadini hanno dato origine ad una gastronomia “povera”, tipica dei territori attraversati dai tratturi, a base di pane raffermo, erbe aromatiche, formaggio e ricotta;
Il regio tratturo Pescasseroli-Candela è stato anche un itinerario religioso perciò, lungo il suo percorso si trovano chiese e santuari, raggiungibili attraverso sentieri e tratturelli.